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Con la Nokia in testa
Vincenzo ha un traguardo: lavorare per la multinazionale finlandese. E grazie alla sua passione per le tecnologie e a un business project svolto a Helsinki è riuscito a farsi notare dai 'piani alti'
Lavorare alla Nokia per Vincenzo Belpiede non è un obiettivo, è un vero e proprio chiodo fisso. Da quando ha scoperto la passione per le tecnologie, oltre a quella per le relazioni internazionali (che lo ha portato in giro per il mondo durante gli anni dell’università), tanto ha fatto e tanto ha detto finché non ci è riuscito. E proprio in questi giorni entrerà a far parte del programma per giovani laureati del colosso finlandese della telefonia mobile.
"Lavorerò nel settore che si occupa dello sviluppo dei nuovi telefonini”, racconta Vincenzo, che a luglio ha conseguito la laurea di specializzazione in General Management alla Bocconi e durante i mesi estivi, da casa, ha già cominciato a ‘telelavorare’ per la divisione strategica della multinazionale. “Ho appena saputo che, dopo i primi sette mesi vicino a Monaco di Baviera, sarò mandato per due mesi in Finlandia, per altri sette mesi a Pechino e poi a Copenaghen e a San Diego”.
Come molti suoi coetanei, il 23enne di Cerignola (Puglia) è cresciuto a pane e telefonini: “Ho sempre avuto una passione sfrenata per la tecnologia e l’interesse per un’azienda come la Nokia è nato proprio grazie ai loro prodotti”. Ma, da neoeconomista, il fascino della telefonia mobile non si ferma al semplice desiderio di possedere l’ultimo ritrovato in fatto di tecnologia. “La Nokia ha 850 milioni di clienti nel mondo”, aggiunge, “e sta puntando ai mercati emergenti come la Cina e l’India. Oggi come oggi, il telefonino è utilizzato da 2 miliardi di persone nel mondo: la visione della multinazionale finlandese è di diffonderne l’uso anche tra gli altri due terzi della popolazione, permettendo loro di accedere per la prima volta a internet proprio grazie al cellulare. E’ un obiettivo affascinante e mi piacerebbe moltissimo lavorare per realizzarlo”. E, nel frattempo, è ben lungi dallo stare con le mani in mano: “Ho un blog personale nel quale tratto di temi inerenti la telefonia e i nuovi prodotti e curo uno dei blog interni alla Nokia, consultabile quindi solo dai dipendenti dell’azienda”.
Il sogno di approdare alla multinazionale finlandese, dunque, è ormai più che concreto. Già, ma perché proprio la Nokia? “Perché è una delle più grandi aziende del settore”, spiega, “ma soprattutto non ha mai perso la sua caratterizzazione di impresa europea. Il mio sogno è di diventare sia manager che imprenditore e nella nuova economia è fondamentale far parte di un network, ma non perdere i contatti con le proprie origini”.
Una cosa che di certo non manca a Vincenzo, insomma, è la motivazione. Il suo stesso percorso di vita sa molto di ‘self-made man’: a 15 anni, senza sapere una parola di inglese, lascia i genitori in Puglia e si trasferisce a Roma alla St. Stephen’s school, un liceo frequentato da giovani di 50 nazionalità diverse e dove le lezioni si tengono rigorosamente in inglese. “All’inizio è stato difficile”, racconta, “ma come si suol dire, ‘ciò che non ti uccide ti rende più forte’”.
L’esperienza così priva di confini geografici è ciò che serve a Vincenzo per aprire gli occhi sul mondo ed è ciò che lo spinge a scegliere il Degree in international economics and management (Diem), il corso di laurea triennale in inglese della Bocconi, durante il quale ha anche l’occasione di volare in Messico per otto mesi.
Tornato in Italia e consegnata la tesi (messa a punto proprio grazia all’esperienza messicana), Vincenzo ha già le valigie pronte per Belgrado: per quattro mesi la sua casa diventa l’ambasciata italiana in Serbia, dove si occupa dell’organizzazione di un evento internazionale diretto a sviluppare i rapporti commerciali tra i due paesi. Al rientro a Milano, si iscrive alla laurea specialistica di general management in lingua inglese della Bocconi e contemporaneamente dà sfogo alla sua passione per la tecnologia lavorando in part-time alla Zero9, azienda che si sviluppa contenuti per telefonini, dove analizza l’impatto sui profitti delle campagne pubblicitarie.
Il lavoro alla Zero9 lo tiene buono solo per quattro mesi, poiché nel frattempo Vincenzo sente forte l’esigenza di arricchire ulteriormente il suo bagaglio di esperienze internazionali, “più che inseguire il ritorno economico immediato”. “Durante il biennio specialistico ho aderito al programma Cems”, spiega Belpiede, “e dopo aver passato cinque mesi di stage alla Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite, dove ho partecipato a un progetto sull’efficienza e la sostenibilità energetica e sulle energie rinnovabili, ho avuto la possibilità di partecipare col Cems a un business project di Nokia, a Helsinki, nel quale ho valutato gli effetti della diffusione delle applicazioni consumer (come Msn o Skype) all’interno dell’azienda”.
Grazie a questo progetto imprenditoriale, Vincenzo si è guadagnato l’attenzione dei ‘piani alti’ della sua azienda preferita ed è stato selezionato tra mille candidati di tutto il mondo. E ora che ha messo un piede dentro, anche se da neolaureato, il giovane pugliese è più motivato che mai, anche se è conscio del fatto che “quello della telefonia è un mercato estremamente flessibile, dunque bisogna essere pronti e prepararti a muoversi in una dimensione globale”. D’altronde, a girare il mondo, lui c’è già abituato.